Il progetto riguarda il ridisegno geografico della baia che, distrutta dagli scarichi di materiali di scavo, era stata fino agli anni trenta il lungomare di Atene.
Lungo l'arco del golfo di Faliron il progetto connette due grandi figure riconoscibili in Atene: quella archeologica, la mezzaluna tra lo Stadio Panathinaiko e Kolonos e le tracce rettilinee delle Mura Lunghe di Pericle, e quella ottocentesca, il triangolo del piano di Kleanthes, Schaubert e Von Klenze, arricchito dal rettilineo di Singrou.
Questa linearità antica viene connessa a quella moderna dell'asse di Singrou tramite le proposte che il progetto avanza per il golfo: un parco urbano, una Fiera, una passeggiata pedonale alberata sul mare, attività terziarie e direzionali, i grandi alberghi, le residenze e gli spazi commerciali, i teatri e gli auditori, i caffè e i ristoranti, gli spazi per lo sport, un porto turistico.
I manufatti e gli spazi del progetto realizzano il collegamento con la forma della città esistente, esportandola al di la della cesura rappresentata da Poseidonos.
Le stanze sul mare che riutilizzano il materiale dell'immensa discarica ridisegnandola in pianta e in sezione e ricoprendola con materiali diversi -pietra, legno, sabbia, verde- ricostruiscono una innovata linea di costa. |