Il progetto intende l'Oltreadda come parte specifica della città di Lodi. Propone per esso, in termini prettamente urbani, uno scenario relativo a potenzialità utilmente integrabili con quelle della città consolidata in sponda destra del fiume. Esse sono in grado di mettere in luce valori urbani contemporanei in una città in larga misura estranea ai processi e alle forme attuali della crescita urbana in Lombardia. Lodi ha deposto al di la dell'Adda funzioni prive di immagine urbana.
Il progetto vuole intendere l'Oltreadda come un territorio urbano contemporaneo composto di parti, pezzi e materiali diversi. Essi sono disposti in modo flessibile in un paesaggio reso identificabile dall'abbraccio di un parco lineare che prende le mosse dai due ponti sull'Adda, trasforma in una park-way la nuova tangenziale e si integra con le zone aperte in sponda destra mettendo così a sistema luoghi appartenenti all'intera città. Lungo il parco, le cascine esistenti vengono messe in evidenza tramite quinte a "L" aperte a mezzogiorno, formate da filari di pioppi.
Una linea di edificazione alta e sottile, fino a undici piani, crea una visibilità specifica per l'Oltreadda, uno skyline elegante in grado di dialogare con quello di Lodi alta al di la del fiume. Un ambiente architettonico che costituisce un ambiente urbano. |