Il progetto risponde alle domande poste dal comitato promotore del concorso -un gruppo di operatori- e dal nuovo piano regolatore: definire l'espansione urbana senza una forma unitaria e quindi senza apparenti limiti, indicare il rapporto corretto tra la città e la campagna.
Da queste necessità nasce l’idea primaria del progetto. Far slittare l’una a fianco dell’altra le due ecologie, urbana e agricola, tramite la rotazione di novanta gradi della loro linea di contatto, e sfruttarne in positivo l’attrito. La linea di contatto diviene infatti un luogo progettato, definitivo, non più in attesa di nuovi mutamenti. Nel progetto, l’urbano si allunga verso sud nella parte orientale del comparto, la naturalità si allunga verso nord nella parte occidentale.
Sulla linea di contatto tipologie residenziali innovative creano, attraverso un mix dei due ambienti, un particolare tipo di urbanità, una città densa ma trasparente che si appoggia a diversi materiali: il parco, la strada automobilistica, il lampo” di un percorso lastricato, pedonale e ciclabile che lega il nuovo quartiere ad altre parti della città con le quali è utile essere in relazione, il centro e la campagna prossima. Lo scenario progettuale tende in tal modo a cogliere nella città contemporanea l’emergere di una nuova spazialità, di un nuovo sentimento dello spazio.
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