Gubbio presenta tipologie localizzative, per attività e residenze, assai diversificate e, in alcuni casi, differenti da quelle del passato. Ciò sta mutando l'atteggiamento dei cittadini verso il proprio contesto di vita, ed è accompagnato da una ancora parziale consapevolezza delle forme specifiche di quelle tipologie, così come della forma strutturale che la città sta assumendo. Una consapevolezza la cui completa affermazione è l'obiettivo del piano, in quanto essa costituisce lo strumento di autogoverno dello sviluppo, e di un possibile consenso verso proposte progettuali tese a favorire la qualità della crescita urbana coniugando la modernità con il rispetto verso il passato. Così è stato in altri momenti della storia di Gubbio: nell'ottocento, quando furono aperte le mura per significare la fine del predominio della città sulla campagna e fu costruito il neoclassico fondale per la storica piazza comunale; nel novecento, quando il piano di Giovanni Astengo colse la unitarietà concettuale della città storica con la città moderna. Oggi il nuovo piano progetta la unitarietà della città contemporanea con la città moderna, all'interno del territorio urbano eugubino. Qui, nella globalità degli spazi della città, la qualità della vita è la più alta che gli abitanti di Gubbio abbiano conosciuto in epoca moderna. |