La piccola città nei pressi di Taormina si avvia a ridisegnare il suo rapporto con il mare attraverso una serie di progetti che ne mutano radicalmente la tradizione.
Nuove superfici dure -le parti a terra del porto turistico in costruzione e di quello commerciale- si frappongono tra il lungomare e l'acqua, costituendo un primo piano rispetto alle banchine e alle imbarcazioni ormeggiate.
Il progetto interpreta la situazione ambientale di grande qualità che caratterizza la città interna e la sua forma, l’affaccio a mare di alcuni isolati urbani che ospitano il mercato, la scuola nautica e una piazza alberata, il paesaggio montano retrostante culminante nell'Etna, per proporre giaciture e forme dei manufatti da ospitare nel porto. L'obiettivo è legare le forme della città a quelle della sua nuova parte costituita dai servizi e dalle attrezzature portuali. Alti muri in pietra lavica definiscono le giaciture di appoggio dei manufatti che ad essi si accostano, derivandole da quelle degli spazi urbani; i volumi sono intonacati nel colore rosso scuro usato in molti edifici della città. Tappeti in assito di legno ospitano e definiscono gli spazi all'aperto di bar e ristoranti. Il ridisegno della sezione di contatto tra lungo-mare e porto ospita i parcheggi, nascondendole auto alla vista dei frequentatori della passeggiata. |